venerdì 11 marzo 2011

Palermo 
1957


Caro bizzarro adulatore,
io e le mie bambine siamo tristi e ammutolite
per la tua assenza.
Vorremmo sentire quel groviglio di saliva e salsedine e sangue sulla nostra bocca,ma tu stronzamente ce ne privi e piuttosto ti fratturi il cervello con le tue assurde tristezze.
Le bambole nella stanza continuano a crivellarmi la testa coi loro occhioni che poi alla fine sono i miei
che poi non è vero perchè li hai creati tu.
Ho vagato scalza per tutta la Nazione cercandoti,minchione,dov'eri?
Ti aspetto e mi lascio inghiottire dalle pareti azzurre del tuo purgatorio,
casomai dimenticassi che mentre mi scopi mi trasformo in ermafrodita.
Tua per sempre infinitamente banale
Nahui.

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